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Romanzi
Brake Point |
Perchè "Brake Point" come titolo? E perchè tradurlo come "Punto di Rottura" e non come "Punto di Frenata"? La risposta è semplice e si basa sull'assonanza delle parole inglesi "Brake" (freno) e "Break" (da "to break", rompere). Il gioco è presto fatto. La pronuncia inglese dei due termini è pressochè identica e potrebbe quindi significare entrambe le cose: rottura e frenata. E guarda caso nel romanzo la rottura di un organo della vettura avviene proprio durante una frenata. Ma a questo punto non si può proprio dire di più... Ma si può sempre leggere il prologo! |
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Interviste Recensioni |
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La vettura a ruote scoperte sfrecciava sul tracciato dislocato accanto alla fabbrica costruttrice di quel gioiello di meccanica. Il rumore era assordante e si sentiva in ogni punto del piccolo paese. Ma gli abitanti, sostenitori agguerriti e appassionati dell’alta velocità, non ci facevano più caso, ormai. La monoposto era stata presentata alla stampa in anteprima mondiale solamente il giorno precedente e già era sul tracciato per i test. Alla prima uscita aveva percorso tre giri appena. Poi era stata ricoverata nel box per alcuni controlli volti ad accertarne il corretto funzionamento. Ora era nuovamente fuori, con il sole ad illuminare la sua folle corsa. Se avesse continuato a girare fin oltre il tramonto si sarebbe potuto assistere ad uno spettacolo indimenticabile. Nella semioscurità, ad ogni violenta frenata, l’asfalto attorno alle ruote si sarebbe tinto per alcuni momenti del rosso incandescente dei dischi dei freni. Un rosso arancione come quello del sole al tramonto, a testimoniare che, seppure per i pochi istanti necessari ad inserirsi nella curva, la velocità doveva spegnersi fin quasi a morire, come il giorno cede il passo alla notte. Per poi riprendere, con accelerazioni impressionanti fino alla variante successiva. Sempre così, con sistematica perfezione, giro dopo giro. Ma in quel giorno gli avvenimenti si svolsero in modo differente. Alla decima tornata, durante la frenata più intensa, qualcosa non andò per il verso giusto. Agli spettatori, presenti numerosi e aggrappati alle recinzioni del circuito, il mondo sembrò fermarsi. La monoposto sbandò in quella che parve una semplice esitazione, una lieve incertezza, una sbavatura nella guida. Ma in pochissimi attimi si trasformò in un incidente spaventoso ad oltre duecento chilometri orari di velocità. La ruota posteriore sinistra si era staccata dal corpo vettura, rendendo impossibile al pilota qualsiasi forma di controllo. Pochi metri sull’erba attorno alla striscia di cemento assorbirono solo parzialmente l’energia cinetica del veicolo, riducendone un poco la velocità. La monoposto stava ruotando attorno al proprio asse verticale, in un testacoda che avrebbe potuto sembrare una graziosa coreografia, quando andò ad arrestarsi violentemente contro le barriere di protezione, picchiando con la parte destra e perdendo in tal modo anche le ruote da quel lato. Gli spettatori attesero con il fiato sospeso che la polvere alzata tornasse a depositarsi al suolo, mentre le vetture dei soccorsi stavano già raggiungendo il luogo dell’incidente. Finalmente si riuscì ad individuare il pilota il quale, abbandonato l’abitacolo della monoposto, si allontanava da essa barcollando, le gambe un po’ malferme, per andare a sedersi qualche metro più in là, con la schiena appoggiata al guard-rail e la testa ancora racchiusa dentro il casco stretta tra le mani, i gomiti puntati sulle ginocchia piegate. La presenza di un folto gruppo di giornalisti, sia della carta stampata sia della televisione, avrebbe garantito servizi a profusione per le edizioni dei telegiornali serali e per i quotidiani del giorno dopo. Il team avrebbe certamente dichiarato, più tardi, quale era stata la causa dell’incidente. Guasto meccanico? Errore umano del pilota? In mezzo alla polvere ancora in sospensione nell’aria e nel silenzio ora pesante più del suono assordante del motore, tutti i presenti avevano comunque ben chiara la situazione: per quel giorno le prove erano terminate, lo spettacolo finito. La folla di spettatori assiepati attorno alle recinzioni cominciò a defluire, un senso di delusione nell’anima. |
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